Come si sarà già inteso, il sequestro consente alle autorità di “congelare” il patrimonio dell’imputato per evitare che lo stesso possa disperderlo nel frattempo che il processo giunga a conclusione.
Nelle ipotesi in cui il profitto del reato sia costituito da denaro non più fisicamente identificabile, è possibile, senza che sia necessaria la dimostrazione del nesso di derivazione dal reato, disporre il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta delle somme di denaro di valore corrispondente che siano attribuibili all'indagato, che siano cioè presenti sui conti o sui depositi nella disponibilità diretta o indiretta dell'indagato in epoca posteriore al momento della commissione del reato, purché si tratti di numerario che risulti dimostrato essere in qualche modo collegabile al reato, perché allo stesso legato da un rapporto di derivazione anche indiretta. (Nel caso in esame, con riferimento al sequestro finalizzato alla confisca diretta delle somme di denaro individuate quale profitto derivante dagli inadempimenti contrattuali contestati nei capi di imputazione, la Suprema corte ha ritenuto che nessuna base indiziaria sia stata individuata a sostegno e art 577 codice penale giustificazione della ricorrenza del necessario requisito della pertinenzialità del profitto al reato ipotizzato; di talché, le somme fatte oggetto di ablazione sull'assunto della loro ipotizzata riferibilità ai risparmi di spesa nel tempo maturati dalla società ricorrente – ovverosia, agli utili conseguiti per effetto dei reati di cui agli artt.
Nel caso in cui il reato sia commesso nell'interesse di un'impresa dal suo legale rappresentante, il sequestro e la confisca diretta possono colpire le somme nella disponibilità della società e non già quelle in possesso del legale rappresentante, e che neppure il compenso elargito dalla società a quest'ultimo può essere ritenuto profitto del reato, salvo non venga provata una situazione di osmosi economica tra persona giuridica e persona fisica che la rappresenta, in cui la prima è un mero schermo formale grazie al quale la seconda agisce come effettivo titolare dei beni della medesima (Sez. 3, 31369/2021).
Il “fumus commissi delicti” per l’adozione di un sequestro preventivo, pur non dovendo integrare i gravi indizi di colpevolezza di cui all’art.
2-bis. Nel corso del procedimento penale relativo a delitti previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale il giudice dispone il sequestro dei beni di cui è consentita la confisca.
anticipata di beni privi di un legame diretto con il reato, quali – advert esempio – quelli suscettibili di confisca “allargata” (o for each sproporzione) ovvero for every equivalente.
for every quanto riguarda il sequestro preventivo, invece, la legge dice che, quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze dello stesso ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del pubblico ministero il giudice ne dispone il sequestro con decreto motivato. Il giudice può altresì disporre il sequestro delle cose di cui è consentita la confisca.
Un particolare tipo di sequestro è il sequestro liberatorio [3]; esso ha a oggetto beni o somme che il debitore ha offerto o messo a disposizione del creditore, qualora siano controverse le modalità dell’adempimento; la sua funzione è quella di non significantly incorrere il debitore nella mora debendi
, indicato dal comma one, facendo leva, anzitutto, sulla natura autonoma di tale figura di sequestro rispetto al sequestro “impeditivo”, rivelata dalla presenza, nella norma, dell'avverbio “altresì” e dal contenuto della Relazione al codice di rito, ove si specifica la diversità dei presupposti delle owing misure, con la conseguenza che sarebbe sufficiente la sola verifica dell'inclusione del bene da sequestrare tra le cose oggettivamente suscettibili di confisca, sia obbligatoria che facoltativa (Cass.
funge da garanzia di efficacia dell’eventuale successiva confisca, in quanto anticipa il vincolo di indisponibilità sulla res
Come noto, infatti, il suddetto istituto, originariamente coincidente con la sola fattispecie contemplata dall’artwork. 240 c.p., si estende ormai fino a ricomprendere ipotesi nelle quali la relazione tra il reato e la res appare sempre più evanescente.
Si tratta della conversione del sequestro probatorio in sequestro conservativo, a tutela delle ragioni di quanti hanno subito un danno dalla condotta dell’imputato (vedi prossimo paragrafo).
Il sequestro perde efficacia se non sono osservati i termini sopra indicati ovvero se il giudice non emette l’ordinanza di convalida entro dieci giorni dalla ricezione della richiesta [thirteen].
22 mar 2019 Cos'è il sequestro e quanti tipi di sequestro sono previsti dall'ordinamento e regolati dal codice di procedura civile e dal codice di procedura penale